IAL Viadana, Impresa Sociale che opera nel settore della formazione professionale nel territorio mantovano e soggetto in rete con Welfare, Scuola e Territorio, ha preso in carico tre ragazzi provenienti da percorsi di studi incentrati sulla ristorazione e la cucina che hanno terminato nel 2020 il loro percorso scolastico.
Grazie ai servizi finanziati dal bando Accompagnamento al lavoro (Azione 3) IAL ha avuto la possibilità di coinvolgere i ragazzi in colloqui conoscitivi e di orientamento, nonché di realizzare un bilancio delle loro competenze: da questa fase preliminare due dei tre giovani coinvolti hanno deciso di mettersi alla prova in realtà lavorative diverse da questo settore.
Ad aprile 2021 è partito il primo tirocinio che grazie alla collaborazione tra IAL, Comune di Viadana e Pro Loco Viadana ha portato un ragazzo a essere impiegato presso il centro culturale MuVI di Viadana, dove si è occupato della digitalizzazione di archivi e del front office, sviluppando quindi capacità tecniche e organizzative ma anche relazionali.
Con l’inizio di giugno dello stesso anno è partito il secondo tirocinio, con termine previsto per la fine di agosto; protagonista una ragazza che ha iniziato a lavorare nel settore dell’assemblaggio per un’azienda specializzata in ecoarredo.
L’unico dei tre ragazzi che ha voluto proseguire il suo percorso formativo/professionale legato alla ristorazione ha svolto il suo tirocinio in un ristorante di Sabbioneta, a supporto della cucina; per tre mesi si è messo alla prova e ha ampliato le sue competenze, acquisendo una maggiore sicurezza, personale e lavorativa, che potrebbe trasformare il suo tirocinio in un vero lavoro.
Per Maurizia Calabrese – responsabile della formazione per lo IAL di Viadana – “Welfare, Scuola e Territorio è un bellissimo progetto, molto “agile e semplice” nella gestione, e in particolare per quello che ci riguarda abbiamo trovato molto ben strutturato il bando Azione 3 che col suo essere espressamente dedicato ai ragazzi appena usciti dalla scuola ci ha permesso di realizzare facilmente percorsi di accompagnamento partendo dai colloqui, dal bilancio di competenze per arrivare al progetto vero e proprio di alternanza, andando a colmare quel vuoto che si viene a creare per questi ragazzi una volta fuoriusciti dalla scuola”.